Buongiorno amici di Terra Incantata!
Bentornati, o benvenunti, a un nuovo blog della serie incentrata sugli abitanti selvatici tipici delle nostre aree, la Valcuvia e la Provincia di Varese in particolare, non concentrandoci solo sull'aspetto scientifico e naturalistico, ma ponendo anche attenzione verso la loro immagine nella cultura popolare.
Oggi parliamo di un animale che i nostri nonni hanno imparato a conoscere e da cui ci hanno sempre messi in guardia: LA FAINA
La Faina, nome scientifico Martes foina, e un animale con abitudini prevalentemente notturne e solitarie.
La Faina ha un aspetto molto simile alla sua cugina Martora (Martes martes), anch'essa presente nella nostra area e nei nostri giardini, ha una colorazione di un marroncino chiaro con le zampe di un marrone più scuro, le orecchie tonde orlate di bianco, gola e collo bianche.
In Italia e presente in tutta l’area peninsulare, il suo habitat e molto vario, dalla pianura ai 2000m di altitudine, predilige aree boschive anche se spesso si aggira in aree limitari antropizzate.
A dispetto dell suo aspetto carino e piacevole, la faina è un mustelide, come il già trattato Tasso, dell’ordine dei Carnivori ma, come già visto nel caso di altri animali appartenenti a questo ordine, la sua alimentazione è tendenzialmente onnivora.
Spesso questo animale, come la Volpe, è considerato causa principale degli attacchi ai pollai negli insediamenti umani ma, la sua alimentazione è varia e costituita da alimenti come bacche, frutta, uova, nidiacei, miele, e piccoli animali, ma è in grado di mettere in atto vere e proprie strategie di caccia nel caso di prede più grosse come ad esempio ratti e uccelli come i fagiani.
A causa delle famose mattanze ad opera di questi animali nei pollai domestici, negli anni si è diffusa l'erronea credenza che questo animale uccidesse solo per nutrirsi del sangue delle loro vittime, come un piccolo ma micidiale vampiro dei boschi. In realtà questo è dovuto a un comportamento noto come "Predazione in eccesso" comune ad altri animali, come anche la già citata Volpe, che porta il piccolo carnivoro ad entrare in uno stato quasi di frenesia di fronte a tante facili prede, ma che poi consuma solo quanto possibile alle sue contenute dimensioni.
Un'altra curiosità legata alla sua alimentazione è l'aver sviluppato una immunità al veleno dei principali imenotteri melliferi, come Api e Vespe, del cui miele è ghiotta. Lo sviluppo di una similare immunità al veleno delle possibili prede è comune in altri mustelidi ed è stata resa famosa dal ben più esotico cugino in tempi recenti: il Tasso del miele (Mellivora capensis).
Anche per oggi è tutto!
Ringraziamo l'amica Maria Corrado per gli splendidi contributi fotografici.
Ma prima di salutarci ecco un nuovo video:
Ringraziamo ancora Luca Bonetti per queste splendide immagini video che ritraggono la faina nel suo ambiente naturale.
Come sempre speriamo che il blog vi sia piaciuto e speriamo di avervi fatto scoprire qualcosa di nuovo su questo animale.
Alla prossima!
Comments