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La Civetta: tra storia e natura

Aggiornamento: 30 giu 2020

Buongiorno dalla Terra incantata #4.

Oggi facciamo un salto indietro nel tempo e vi parlerò di un piccolo rapace notturno: la civetta (Athene Noctua).

Ci troviamo in Grecia, nel periodo di massimo splendore dell’Ellenismo, epoca durante la quale la venerazione degli dei dell’Olimpo, portarono la civetta a divenire la principale icona di un importante divinità: Atena.

Atena era la figlia di Zeus, dea della saggezza.

Perché proprio la civetta  venne prescelta come animale sacro?



Le civette, in virtù dei grandi occhi gialli e lucenti erano ritenute capaci di muoversi nell’oscurità, di vedere nella notte ciò che gli uomini non vedevano, simbolica metafora di una dea capace di vedere quello che gli stolti non riuscivano a comprendere.


Pensate l’importanza simbolica della civetta era tale da divenire icona del più importante conio dell’antichità, una moneta in argento che si chiamava tetradramma. 



Se frugate nelle vostre tasche, oggi potrete trovare una moneta capace di portarvi indietro nel tempo. 

Nella moneta da 1 Euro coniata dall’attuale Grecia  viene raffigurata la stessa immagine del conio antico di Atene. 

Parliamo un po’ di lei, la civetta è un rapace molto comune nelle nostre zone e in tutto il bacino Mediterraneo, mentre trova un limite nei climi più rigidi, non arrivando ad espandersi in Scandinavia.

È un predatore notturno e la  sua dieta e è prettamente insettivora, ma si adatta anche alla disponibilità dell’ambiente in cui vive a differenza di molti Strigiformi la civetta è prettamente terricola, non a caso la sua cugina Athene cunicularia o civetta delle tane, grazie ai suoi tarsi allungati è un abile scavatrice.

Spero di avervi incuriosito con questa piccola parentesi sulla civetta e la sue radici storiche legate al dominio ellenico del passato. 

Un Gufoso ciao da Maura

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