Quando si studiano i rapaci notturni è noto che per ogni specie esistano delle abitudini e consuetudini che ne tratteggiano il profilo etologico, ovvero i comportamenti che caratterizzano un gufo, un allocco o una civetta.
Ma una delle più belle soddisfazioni per una appassionata di ornitologia e di natura è verificare come gli animali sappiano modificare le proprie capacità di nidificazione e alimentazione in funzione di quanto viene offerto dagli ecosistemi.
Lo storytelling che mi accingo a narrare è la storia di un doppio episodio di un incontro tra uomo e allocco.
Infatti mentre il periodo del Lockdown stava per volgere al termine si sono registrati due episodi di ritrovamenti di pulli ovvero nidiacei di Allocco.
Il primo ritrovamento è stato effettuato dal signor Renato Bonomi il 15 maggio nel giardino della sua abitazione.
Preoccupato per i cani che abbaiavano e lo minacciavano, il signor Bonomi ha recuperato un giovane Allocco Strix aluco e dopo un confronto diretto con me, gli ho fornito alcuni consigli per metterlo in sicurezza.
Il Signor Bonomi con il giovane Allocco
A poca distanza da questo giardino si trovano le Cave Bonomi ®, una famiglia che da 3 generazioni si occupa dell’estrazione, della lavorazione e della posa in opera del Porfido rosso di Cuasso al Monte, un materiale di origini antiche, la cui presenza è impressa nelle radici storico culturali italiane. E qui è successo qualcosa di davvero particolare.
Il signor Pino Caprino, uno dei dipendenti della famiglia Bonomi durante alcuni lavori effettuati nella cava, si è reso conto di un evento davvero particolare, ovvero la deposizione delle uova di una coppia di allocchi. Le uova erano state deposte all’estremità di un nastro trasportatore dove in prossimità dei vagli (per separare il materiale) era presente un bocchetta di gomma che ha ospitato proprio le uova prima e i pulli in seguito.
Si tratta di quella che a tutti gli effetti possiamo definire una nidificazione insolita, se pensiamo che abitualmente l’allocco è una specie forestale che ama riprodursi prevalentemente nelle cavità dei tronchi (castani, pioppi, ippocastani, gelsi, farnie…), ma talvolta anche in camini o fabbricati urbani.
Ma stavolta l’Allocco ... lo ha fatto strano il nido!
Quello che sorprende in questa occasione è la scelta di un sito così strano e all’interno di un macchinario e qui bisogna ringraziare la famiglia Bonomi che avvertita di questo ritrovamento si è prodigata affinché quel macchinario rimanesse fermo e inattivo sino al termine della nidificazione.
Ecco il giovane allocco che è nato negli ingranaggi di un nastro trasportatore
A volte è bello raccontare storie dove l’incontro tra animali e uomo sono piene d'amore, attenzioni e rispetto. In un momento in cui si inseguono gli orsi nei boschi (come M49) per abbatterli... questa storia va controtendenza!
Oggi questi giovani allocchi nati in prossimità di abitazioni o dei macchinari attivi delle cave volano liberi grazie alle premure di una famiglia che ha saputo mettere la natura davanti alle esigenze economiche aziendali, che in questo caso hanno aspettato.
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